RIFLESSIONI SUL RAPPORTO TRA GIOVANI E MUSICA

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Notina
view post Posted on 25/7/2010, 00:41




RIFLESSIONI SUL RAPPORTO TRA GIOVANI E MUSICA


(riflessioni di qualche anno fa che desidero condividere con i lettori)



'I giovani non ascoltano la musica, la ''abitano'' perchè esse offre un riparo rispetto al mondo, alla società, che è e resta ''terra straniera''.
Questo è ciò che ci dice il sociologo Franco Ferrarotti per quanto concerne il rapporto tra giovani e musica ma.. E' proprio vero?
A mio parere sì: in una società in continua evoluzione l'unico punto fermo, di riferimento è e resta la musica.
I ragazzi di oggi la amano più di qualsiasi altra cosa poichè esse offre riparo e sfogo nei momenti difficili che si presentano durante l'adolescenza e la giovinezza: mentre una cosa bella, un'amicizia, un amore possono finire, la musica no.
Essa ci sarà sempre, in qualsiasi momento.


Non esiste infatti un solo istante della vita dei ragazzi che non sia accompagnata da musica: la si ascolta la mattina mentre si va a scuola, in autobus finchè si torna a casa, a pranzo, a cena, e....perfino finchè ci si addormenta. Questo deve proprio essere definito 'abitare la musica'.
Insomma, ''è una cosa ossessionante!'' dicono alcuni genitori.

In realtà la musica è così importante per i ragazzi perchè offre spunti di riflessione, a volte è addirittura sinonimo di conforto e, allo stesso tempo, è divertimento.
E' inoltre importante notare che questo rapporto con la musica non è vincolante (oggi come oggi i giovani si tengono ben alla larga dalle cose vindolanti perchè, non essendoci più quasi nulla di certo all'interno della società, essi spesso spaventano; vedi matrimoni, ndr): se un giorno si ha voglia di ascoltarla e il giorno dopo no, non ci sono problemi, non bisogna dare spiegazioni a nessuno (anzi, si fanno contenti i genitori);
insomma, se ho voglia la ascolto, altrimenti no.

Negli ultimi anni vi è stato un aumento incredibile delle vendite di strumenti musicali e il 40% di questi sono finiti nelle mani degli adolescenti.
Questo dimostra che il vivere nella musica non si limita soltanto ad ascoltarla, ma comprende anche il suonarla.
Quando, ad esempio, si è tristi o incavolati, si può prendere il proprio strumento e iniziare a ''strimpellare'' la propria canzone preferita per cercare di eliminare tutto il nostro dolore, dimenticare l'accaduto e ritrovare la felicità.
Saper suonare uno strumento è quindi sempre utile nei momenti di tristezza ma anche in quelli di felicità, senza tener conto che è anche cultura.
La musica, tuttavia, non è soltanto ascolto o suono, ma anche ballo e canto.
Numerosi ragazzi, infatti, trascorrono le serate in discoteca a ballare e a cantare a squarciagola la propria canzone preferita.

Lo stretto rapporto tra giovani e musica risulta quindi quasi scontato: essa è utile in qualsiasi momento, non ci impone obblighi, è divertimento, è conforto, è contatto con gli altri, è riparo, è casa, è cultura, è arte.... E' insomma qualcosa di positivo..Cosa si vuole di più?

Tuttavia, il ''nostro'' sociologo Franco Ferrarotti non la pensa proprio così: egli, infatti, sostiene che la musica <<offre riparo rispetto al mondo, alla società, che è e resta ''terra straniera''>> facendo emergere così una visione non del tutto positiva della musica, la quale, a suo parere, tiene distanti i giovani dalla società, che rimane per questo a loro sconosciuta.
Su questo punto, secondo me, Ferrarotti non ha del tutto ragione: l' ''abitare'' nella musica non è sempre sinonimo di esclusione dalla società.
Io, ad esempio, mi considero ''abitante della musica'' ma..non per questo mi escludo dal resto del mondo, anzi: vado a scuola, ho innumerevoli hobby (il giorno non sarebbe abbastanza lungo nemmeno se avesse 72 ore!! :P ), mi piace stare con gli amici, frequento alcuni corsi organizzati dal Comune e mi piace ascoltare gli anziani della mia comunità.
Inoltre, nel mio caso, poichè suono la chitarra, il mio amore per la musica mi porta a contatto con la gente: suono in Chiesa, facendo così un servizio per la Comunità del mio paese, ho accompagnato un coretto di bambini che partecipava ad uno spettacolo di canto, insegno ai bimbi e, grazie ai corsi che frequento, vengo a contatto con molte persone.

Insomma, io non vedo nulla di negativo nell' ''abitare'' la musica, anzi, se mi chidessero cosa penso del rapporto tra i giovani e la musica, risponderei.... SONO FATTI L'UNO PER L'ALTRO!


(Alice)


 
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MATTEO_GOR
view post Posted on 26/7/2010, 11:34




sono pienamente d'accordo.....la musica è qualcosa di spettacolare, ti aiuta in qualsiasi situazione e se hai bisogno c'è sempre.......
 
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Erica!
view post Posted on 24/8/2010, 09:53




come può la musica isolare? se parliamo di musica prodotta da stereo o computer può essere ascoltata da tutti, mentre se è prodotta da un i-pod o da un aggeggio simile le persone (a anche io!) si creano un mondo, una bolla. Quindi è importante essere attenti anche a quello che sta al di fuori della bolla.
Ma..spesso la musica è anche un pretesto per iniziare una discussione, per trovare punti di coesione e di unione tra i pareri degli interlocutori.
 
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2 replies since 25/7/2010, 00:41   19189 views
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